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Ramagli (Virtus Bologna) “ci aspetta una sfida difficilissima, siamo pronti per affrontarla”

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28/10/2017

Ramagli (Virtus Bologna) “ci aspetta una sfida difficilissima, siamo pronti per affrontarla”

Alessandro Ramagli sa bene chi arriva domani al PalaDozza: la squadra campione d’Italia, la Umana Reyer Venezia fin qui imbattuta, e dunque decisa a mostrare da subito la sua altissima qualità, e a battersi fin dal primo minuto senza timori. Sa tutto questo, il coach della Virtus Segafredo, e sa ciò che deve attendersi dal suo gruppo.

 

“Venezia viene qui, ma in realtà saremo noi a sfidare loro. Sono di fatto i migliori interpreti in Italia, e forse non solo in Italia, dello “small ball”, utilizzando il sistema di gioco basato su due guardie, due ali ed un solo lungo, un sistema che ha raffinato e perfezionato nel corso degli anni. Queste squadre sono quelle che hanno un alto numero di tentativi da tre punti, ma loro sono diventati sempre più raffinati nel costruirsi questi tentativi. Oggi sono la squadra che tira di più, che segna di più con la più alta percentuale nel tiro da tre. E sono i campioni d’Italia, naturalmente. La verità è che loro producono tiri da tre punti in modo molto attento. Hanno 14 giocatori, in questo momento ne hanno due fuori che non hanno mai preso parte a gare di questo campionato, Tonut e Kyzlink, ma hanno un roster profondo e sono una squadra molto difficile da incontrare, molto tattica, certamente la più organizzata di tutte. E’ un test che porta con sé tante aspettative, erano anni che a Bologna non c’era tanta attesa per una gara di stagione regolare. C’è fermento, e tutto questo rende la gara importantissima, e per noi difficilissima. Questa partita racchiude una serie di significati, alla quinta giornata di campionato, estremamente importanti”.

 

“Ci attendiamo tutti una partita di cartello, con una serie di valori significativi, e così abbiamo vissuto l’attesa. Sfidare Venezia ti dà il gusto dell’attesa. Le parole di De Raffaele, che ha detto che sarà una partita molto dura e fisica, le condivido in pieno. Fin qui sia noi che loro ci siamo dimostrati in campo efficienti dal punto di vista difensivo, e nel caso di Venezia non la definirei certo una sorpresa. L’aspetto della durezza fisica, dei contatti, della capacità di spendere i falli nel momento giusto sarà importante, e in questo loro sono indubbiamente più avanti di noi, anche se ci sentiamo pronti alla sfida”.

 

“L’asticella si alza, e credo che domani i momenti di difficoltà per noi saranno più numerosi rispetto alle partite che abbiamo giocato fin qui. L’ulteriore step sarà quello di capire quanto saremo solidi, equilibrati e capaci di gestire i momenti difficili. Diciamocelo fuori dai denti: loro vengono qui da favoriti, con la possibilità di mettersi a zona fin dalla palla a due, con la consapevolezza di avere una difesa equilibrata e organizzata. Dovremo essere in grado di affrontarli, rispondendo da squadra nei momenti difficili che certamente troveremo lungo la partita”.

 

“Alessandro Gentile ci sarà, certamente sarebbe stato meglio che avesse potuto allenarsi martedì, mercoledì e giovedì. Né io né lui sappiamo quanto potrà essere impattante, ma il fatto che ci sia per noi è un aspetto importante, perché lui è un giocatore con tanti strumenti che lo rendono determinante. Potrebbe essere realmente un play aggiunto, finora ha giocato partendo subito forte, ma anche se non potrà abbattere dall’inizio tanti muri ha qualità che vanno oltre l’impatto fisico che finora ha messo in campo da subito”.

 

“Loro avranno pensato certamente a rivedere certi inizi morbidi che hanno avuto in certe occasioni, e io mi aspetto una Umana Reyer da subito concentrata, che avrà lavorato sull’impatto iniziale della partita. Le loro dichiarazioni, le manifestazioni sono chiare: domani troveremo una squadra prontissima dal primo minuto, che verrà qua per giocare una grande gara, e noi per vincere dovremo essere più che pronti. Quando arrivi da un momento positivo, bisogna sempre fare un passo in più. In questa settimana ho visto i miei giocatori con la faccia giusta, pronti a giocarsi una partita importantissima, con la voglia di fare bene e di affrontare una sfida di grande livello”.

 

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Marco Tarozzi

Media Relations

Virtus Pallacanestro Bologna

Virtus Segafredo Bologna - Umana Reyer Venezia 87-88 (25-16; 47-39; 75-68)

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30/10/2017

Virtus Segafredo Bologna  - Umana Reyer Venezia   87-88 (25-16; 47-39; 75-68)

 

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  - UMANA REYER VENEZIA   87-88 (25-16; 47-39; 75-68)

 

 

 

SEGAFREDO BOLOGNA

 

 

 

0. GENTILE Alessandro -   19pt. (8/17, 0/0, 3/5, 11r.)

 

3. UMEH Micheal -   5pt. (1/2, 1/4, 0/0)

 

6. PAJOLA Alessandro -   NE

 

11. PETROVIC Danilo -  NE

 

13. NDOJA Klaudio -   6pt.  (0/0, 2/4, 0/0)

 

14. ROSSELLI Guido -  3pt.  (1/2, 0/2, 1/2)

 

20. LAFAYETTE Oliver -  7pt.  (1/3, 1/5, 2/2)

 

21. ARADORI Pietro -   18pt. (4/7, 3/6, 1/1)

 

22. GENTILE Stefano -   6pt. (0/3, 2/4, 0/0)

 

25. LAWSON Kenny -   16pt. (8/10, 0/1, 0/0)

 

44. SLAUGHTER Marcus -   7pt. (2/3, 0/0, 3/6)

 

 

 

Coach - RAMAGLI Alessandro

 

 

 

T2: 25/47 (53%). T3: 9/26 (35%). TL: 10/16 (62%)

 

Rimbalzi: 40 (25d.-15off.). Ast: 14  PP: 12  PR: 6  Valutazione: 90

 

 

 

 

 

UMANA REYER VENEZIA

 

 

 

0. HAYNES MarQUez - 8pt. (1/3, 1/6, 3/4)

 

2. PERIC Hrvoje - 18pt. (7/10, 1/1, 1/1)

 

3. JOHNSON Dominique -  19pt. (3/4, 4/7, 1/1)

 

6. BRAMOS Micheal -  8pt.  (1/2, 1/7, 3/4)

 

10. DE NICOLAO Andrea -  2pt. (0/2, 0/0, 2/2)

 

11. JENKINS Micheal -  9pt. (3/4, 1/3, 0/0)

 

12. ORELIK Gediminas -  17pt. (2/2, 3/4, 4/4)

 

13. BOLPIN Riccardo -  NE

 

14. RESS Tomas -  0pt.

 

19. BILIGHA Paul Stephan -  0pt. (0/1, 0/0, 0/0)

 

30. CERELLA Bruno -  0pt.

 

50. WATT Mitchell -  7 (3/5, 0/0, 1/4)

 

 

 

Coach - DE RAFFAELE Walter

 

 

 

T2: 20/33 (61%). T3: 11/28 (39%). TL: 15/20 (75%)

 

Rimbalzi: 28 (23d.-5off.). Ast: 15  PP: 10  PR: 8  Valutazione: 94

 

 

 

 

 

Di Massimiliano De Panfilis

 

 

 

Al termine di un’autentica battaglia senza esclusioni di colpi, la Segafredo Bologna deve rendere le armi ad una Venezia che ha dimostrato quel carattere e il talento che l’hanno portata ad avere lo scudetto sulle canotte. Una gara condotta alla grandissima per tre quarti dai bianconeri, é stata persa a causa di un black out offensivo nel quarto parziale, non riuscendo più a entrare in area, merito anche dei lagunari che l’hanno portata dove volevano loro, sulla velocità e non sul fisico. Alla fine é mancata un po' di lucidità e un briciolo di cinismo, le percentuali non hanno aiutato (anche dalla lunetta), ma la Virtus é andata comunque vicinissima all’impresa. La sconfitta lascia la bocca amara, sicuramente, ma deve anche lasciare una consapevolezza di grande prova, i ragazzi con la Vu Nera sul petto hanno sfoggiato una prestazione di altissimo livello su tanti aspetti, e solo pochissime compagini avrebbero espugnato il PalaDozza oggi, l’Umana Reyer é una di quelle (a oggi ancora imbattuta). Ale Gentile, pur non al meglio, ha giocato a tutto campo, prendendo una caterva di rimbalzi e caricandosi sulle spalle l’attacco di coach Ramagli assieme ad Aradori e ad un Lawson straripante. Gli altri sono andati a sprazzi, senza trovare la giusta continuitá in avanti, ma grande merito va dato ai lagunari, che sono stati capaci di riemergere da due allunghi che avrebbero fatto andare ko quasi chiunque. Il prossimo turno sarà un banco di prova altrettanto difficile, in trasferta a Milano, ma la banda di Ramagli (che in sala stampa giustamente elogia i suoi) proverá a fare il colpaccio, senza alcun timore reverenziale.

 

 

 

1’ QUARTO - Il primo tentativo di AleGent va corto, così come quello di Ndoja ma é una Segafredo subito molto aggressiva, Venezia apre le danze con una tripla dall’angolo, gli replica il numero 0 con un gioco da 3 punti che riequilibra subito la contesa. Peric gli rende la stessa moneta da sotto e la Reyer allunga, mentre Marcus Slaughter continua a litigare col ferro e anche canestri all’apparenza semplici. La Virtus spinge sull’acceleratore: Aradori brucia la retina da fuori e finalmente Slaughter, ben servito da Lafayette, trova la bimane che scrolla di dosso le difficoltà iniziali e Gentile in percussione la impatta (10-10 al 5’). Due palle perse frenano l’impeto bianconero, ma é un attimo: entra il capitan Rosselli e recupera subito un pallone che Slaughter, con un movimento da ballerino, concretizza per il sorpasso Bologna, lo stesso americano lancia Aradori che fa esplodere il PalaDozza segnando e subendo il fallo. Dopo il timeout di De Raffaele l’Umana ritrova la via del canestro, ma il nazionale con il 21 sulla maglia predica basket e ne mette altri due nella retina di puro talento su Jenkins e De Nicolao, la difesa di squadra toglie il respiro agli orogranata e sul contropiede di Umeh la Virtus decolla. Lawson appena entrato fa il canestro che porta le VuNere in doppia cifra di vantaggio, un altro lancio football viene messo a segno da Umeh ma non convalidato perché era stato chiamato un cambio, nonostante questo rimane un primo quarto sontuoso.

 

 

 

2’ QUARTO - Capitan Rosselli apre il quarto con un recupero e una schiacciata in contropiede clamorosa, Aradori continua la sparatoria da fuori, ma i campioni d’Italia non mollano la presa e con tre  triple consecutive ricuciono il gap. Coach Ramagli predica calma ai suoi, i ragazzi lo ascoltano e recuperano un pallone d’oro per smorzare gli entusiasmi dei lagunari. Ale Gentile da il primo riposo ad Aradori, osannato dalla folla, Umeh trova una tripla di importanza capitale, altro recupero, SteGent prova a far tutto da solo, sbaglia due volte, ma il rimbalzo premia Bologna e il tocco coi polpastrelli di AleGent per Lawson é un bijou: la schiacciata tonante di Kenny manda il pubblico nel completo delirio (35-24 al 14’). La Segafredo mostra i muscoli: é ancora il californiano a giocare da pallanuotista e trovare altri canestri di peso specifico notevole da sotto, la difesa confonde tutte le trame degli ospiti e solo un recupero di Peric sblocca gli uomini di De Raffaele. La Virtus comanda a rimbalzo, con Kenny Lawson autentico padrone dell’area che mette anche il terzo di fila da sotto, AleGent viene servito con un lancio tutto campo dal fratello e appoggia al vetro, prima di prendersene altri due di prepotenza tecnica (45-28 al17’).  Venezia é alle corde ma reagisce, e lo staff tecnico bianconero non vuole perdere l’inerzia e chiama subito la sospensione del gioco per parlarci su, Bramos con una tripla riavvicina a -10 i suoi ma Lafayette chiude il mini parziale negativo. Un paio di errori in attacco fanno rientrare sotto la doppia cifra la Reyer, il gioco si fa molto fisico e il secondo tempo promette battaglia ancora più agguerrita del primo.

 

 

 

3’ QUARTO - Come nel primo tempo, il primo galleggiamento di AleGent va sul ferro ma la Segafredo recupera immediatamente palla e lo scugnizzo si rifá andando in lunetta, Johnson punisce due volte i bianconeri dall’arco ma il numero é un caterpillar e si prende di forza un altro paniere. Il ferro sputa fuori 3 punti giá fatti di Lafayette, ma Klaudio Ndoja mette il siluro subito dopo, che viene annullato dall’ennesimo centro di Johnson (55-51 al 23’). É ancora il guerriero italo albanese a bruciare la retina da 3, ma Peric lo imita al giro successivo, AleGent spadroneggia in post basso e la partita diventa intensa e meravigliosa. Gli arbitri vengono contestati dal pubblico per qualche fischio, ma non per questo i campioni d’Italia rientrano mostrano di che pasta sono fatti resistendo all’onda d’urto emiliana, cosa che poche squadre oggi sarebbero riuscite a fare (62-61 al 26’). Il timeout obbligato della Segafredo é all’insegna della calma, del ragionamento e la regola é muovere bene la palla, la folla dedica una standing ovation ai suoi al rientro  creando un ambiente impressionate. Bramos sbaglia il tiro del sorpasso, Aradori segna con un tiro in corsa, e dopo il primo errore del quarto di Johnson, Lafayette si butta dentro e trova un fallo antisportivo prezioso, che converte a gioco fermo. Lawson inscena a questo punto uno show: mette un canestro che vale un tesoro di pura grinta, recupera un rimbalzo e schiaccia rovesciato, solo la classe di Jenkins tiene lì Venezia, che prende un colpo alla mascella quando Lafayette ne mette tre perfetti. AleGent si vede annullare una stoppata al limite su Bramos e la terza frazione, bellissima, si chiude col marchio di Kenny Lawson su assist di Aradori.

 

 

 

4’ QUARTO - Un errore difensivo lascia spazio a Jenkins che lo sfrutta a dovere, lo stesso americano segna anche dalla media riportando l’Umana ad un possesso di distanza, Rosselli stoppa fallosamente Orelik dopo che il ferro aveva negato due tiri facili alla Segafredo. Ci pensa Stefano Gentile a sbloccare i suoi con un tiro da 3 che viene festeggiato dal fratello in panchina come un gol in una finale di Champions, subito replicato per il completo tumulto al PalaDozza e in panchina, con il 22 preso a schiaffi, bonari, da Slaughter e compagni. Coach Ramagli al rientro sceglie ancora il quartetto promozione piú Aradori, ma alla prima persa fa andare sul cubo dei cambi un imprescindibile Ale Gentile, perno dell’attacco e leader a tutto tondo della Virtus (81-78 al 34’). Al rientro dal timeout Watt avvicina ancora i suoi, Lafayette sbagli piedi per terra con metri di spazio ma Haynes non punisce, le squadre sono come pugili stanchi, un altro paio di errori per la banda del Presidente Bucci, portano però ad una stoppata sensazionale di Gentile che gasa gli animi. Marcus Slaughter realizza un libero e sul capovolgimento di fronte Johnson pareggia la contesa a quota 83, il tilt offensivo porta Venezia in avanti, ma é un glaciale Aradori a rimettere la Virtus con il muso avanti con una tripla meravigliosa. Il ferro sputa una tripla già dentro di Bramos, gli arbitri non fischiano dei falli evidenti sul bresciano con il 21, stesso destino per Haynes, AleGent si guadagna ma si vede uscire beffardamente due liberi e si resta il 85-84 a meno di un giro di lancette dal termine. Orelik guadagna due giri in lunetta e li segna entrambi, Gentile va corto e Slaughter commette il quinto fallo su Bramos che ne mette uno su due. Tiro sbagliato di Aradori, fallo su Haynes che lascia in vita la Segafredo, splittando due liberi, l’ultima chance va nelle mani di Pietro Aradori che va cortissimo, Lafayette recupera e sbaglia, Gentile ne mette due con 4”8 sul cronometro. Venezia va in lunetta con Watt a 2”7 dal termine e l’americano sbaglia, ma l’Ave Maria di Guido Rosselli non viene accolta: vincono i campioni d’Italia.

 

 

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Marco Tarozzi

Media Relations

Virtus Pallacanestro Bologna

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