Acea Roma vs Virtus Bologna 90-84

Ha il cuore soddisfatto, Giorgio Valli, nonostante la sconfitta per 90-84 contro una Acea Roma che è riuscita a imporsi definitivamente solo nei minuti finali della partita. “Credo che siamo stati davvero bravissimi – spiega il coach bianconero – non riesco a trovare un altro aggettivo per descrivere la partita di questa sera. Fare più di quello che abbiamo fatto era impossibile, con due giocatori fondamentali fermi per infortunio. Siamo andati oltre l’immaginabile”. Le assenze di Allan Ray e Simone Fontecchio sono state determinanti: “Non avevamo due giocatori del quintetto, abbiamo dovuto spostare White fuori ruolo per tanti minuti. Per questo siamo stati carenti nel ball handling, come sapevamo sarebbe accaduto. Abbiamo perso alcuni palloni ma mettendo pressione siamo riusciti a recuperarne altri. Nel secondo tempo, poi, ci sono mancate fisicamente le energie, ma nonostante questo abbiamo disputato una buona partita”. Alcune considerazioni di Valli sono anche per la positivaaggressività imposta dai bianconeri, che è costata però qualche fallo in più del previsto: “Non è mia intenzione fare polemica, ma su alcuni contatti non riesco a capire quale sia il metro arbitrale da prendere in considerazione. Con gli arbitri di Serie A ci vediamo una volta all’anno per discutere di queste cose, ma penso sia necessario trovarsi molto più spesso. Almeno una volta al mese”.
Quello che più dà fiducia è la prova corale dimostrata dalla squadra e la risposta di carattere che si sperava di vedere in un momento di emergenza: “è un grande passo avanti fatto da parte di tutti, soprattutto considerando i limiti delle nostre caratteristiche tecniche. Speriamo di riavere Ray e Fontecchio già dalla prossima partita. Intanto devo ringraziare Matteo Imbrò, che continua a dare il 101% nonostante la sua situazione attuale, visto che non è ancora al top. Era una partita che potevamo dare per morta, ma non abbiamo mollato fino alla fine”.
Interrogato sul calo di rendimento di Okaro White, Valli spiega la situazione: “Non voglio giustificarlo, ha fatto qualche fallo un po’ da rookie, come però capita a tutti i nuovi arrivati. Ho dovuto farlo giocare tanti minuti fuori ruolo, come 3: in America era abituato a giocare da numero 4 o addirittura da 5. Se cambi livello, cambi continente, cambia tipo di pallacanestro e non è facile adeguarsi. Se poi cambi anche di due ruoli diventa ancora più faticoso. Siamo stati comunque bravi ad usare le nostre armi, cercando anche i nostri lunghi e facendo girare la palla”.

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Virtus Pallacanestro Bologna